Verso il XII Congresso della Cgil Lombardia. Da Expo a Mind: il nostro impegno

in UFFICIO STAMPA

Ci avviamo al XII Congresso della Cgil Lombardia. Tracciamo un bilancio delle iniziative più importanti e significative che ci hanno visto impegnati negli ultimi quattro anni. Si comincia con Expo 2015 e il percorso verso Mind

In questi mesi in cui si discute se e come il progetto sulle aree ex Expo debba avere un futuro, CGIL Lombardia vuole ricordare tre tappe che l’hanno vista protagonista del lungo processo da Expo a Mind.

25 maggio 2015 – Spazio Oberdan Milano
“L’ORIZZONTE OLTRE EXPO”
Nel corso di in un convegno che si è tenuto a Milano con CAMUSSO, MARTINA, PISAPIA, BENASSO, DE ALBERTIS, PILOTTI, VAGO, la CGIL Lombardia ha illustrato le sue proposte.
Eravamo alla vigilia dell’apertura della mostra internazionale e già ci siamo confrontati con istituzioni e associazioni d’impresa sul progetto che la CGIL Lombardia ha elaborato con il contributo del Politecnico di Milano e del centro studi Pim, per porre al centro del dopo evento, il rilancio dell’occupazione e lo sviluppo di attività legate alla ricerca e all’innovazione.

31 ottobre 2016 – Cascina Triulza durante l’esposizione universale.
Il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, ha dichiarato: “.. il governo (allora guidato da Matteo Renzi) deve avere una idea di cosa fare dopo Expo prima della chiusura dell’evento. Certo va bene tenere aperto Palazzo Italia e fare iniziative per non chiudere questo luogo, ma per la continuità tra smontaggio e futuro, conoscendo i “tempi brevi” del Paese tra la decisione di un investimento e il cantiere, una opinione deve essere espressa rapidamente. Noi faremo salire la pressione facendo in modo che i discorsi siano meno sul valore delle aree e di più sui progetti di cambiamento per il Paese”, ha aggiunto Camusso. Interloquire con il progetto dell’università, indicare dei filoni per Assolombarda ”perché incubatore vuole dire tutto e niente”, e ”mettere in valore il fatto che oggi Expo è il luogo più tecnologicamente avanzato d’Italia, con la famosa “piastra”. Se non si rinvestisse in questo si farebbe un grande errore e un enorme spreco di denaro pubblico”.

30 maggio 2018 – Sala giureconsulti Milano. Nell’iniziativa dal titolo ”Da Expo a Mind. Contrattare il lavoro futuro” abbiamo svolto un confronto con gli interlocutori istituzionali (Sindaco di Milano e Regione Lombardia) e con gli interlocutori privati. Per CGIL Lombardia il nodo del progetto riguarda “…costruire le condizioni per un livello avanzato di contrattazione che garantisca le lavoratrici e i lavoratori che si trasferiranno o cominceranno a lavorare nell’area, con l’istituzione di un Osservatorio paritetico specifico sul mercato del lavoro di Mind, per aprire un processo di relazioni sindacali mature che sia sede di confronto permanente e di regia sulle condizioni di lavoro e salariali all’interno del sito. Alle istituzioni si chiede di accompagnare concretamente questo processo, a partire dal tema della mobilità e dell’unificazione delle tariffe dei trasporti. Di essere un progetto attrattivo dal punto di vista della qualità del lavoro, degli investimenti, dell’innovazione che lì si produce, e le sinergie in fase di realizzazione sono una vera e propria chiave di volta per rendere praticabile questo progetto. E‘ importante, per un’organizzazione sindacale con una grande storia come la nostra, accettare la sfida dell’innovazione, non lasciandola solo alla rappresentanza di impresa; un polo che provi a coniugare investimenti pubblici e privati con una diversa qualità del vivere sociale; un’esperienza che sia paradigmatica per cambiare la condizione urbana di questa regione, costruendo una condizione di benessere per chi vive in quel sito, chi ci lavora e chi ci studia. In Mind c’è poi la possibilità non solo di costruire un campus universitario pubblico, ma anche di farne un luogo di ricerca e di innovazione”.
Nelle conclusioni abbiamo affermato “…Abbiamo molto apprezzato tutto quanto è stato detto oggi: noi faremo da pungolo e da stimolo affinché le cose qui dette oggi trovino una reale applicazione in un progetto comune condiviso”.