Consultori: in Lombardia grave arretramento a danno della procreazione consapevole e della salute sessuale delle donne

in Politiche di genere, UFFICIO STAMPA

In Lombardia si torna indietro di 16 anni

Dal 1° aprile infatti, l’accesso ai consultori per le giovani che desiderano la visita ginecologica non sarà più libero e gratuito.

Anche le visite post interruzione volontaria di gravidanza e post parto, se effettuate nei consultori, non saranno più esenti da ticket, mentre resteranno gratuite in ospedale.

Questi gli effetti dell’entrata in vigore della delibera numero 6131 con la quale Regione Lombardia aggiorna il tariffario delle prestazioni consultoriali in ambito materno infantile, cancellando le precedenti esenzioni dal ticket.

Le conseguenze di questo grave arretramento rischiano di essere molto serie.

La restrizione all’accesso ai consultori per le giovani, anche minorenni, non solo mette a rischio la scelta di una maternità consapevole ma indebolisce pericolosamente un importante presidio della salute sessuale della popolazione.

Infine, si colpisce ancora una volta l’attività dei consultori con effetti sui soggetti potenzialmente più esposti, cioè le giovani donne, le persone in condizione di fragilità economica e le donne straniere.

Chiediamo che Regione Lombardia ripristini da subito e renda permanenti con una normativa specifica le condizioni dell’accesso libero con gratuità ai consultori da parte delle giovani che desiderano la visita ginecologica e l’esenzione dal pagamento ticket per le visite specialistiche post IVG e post parto nei consultori.

Chiediamo anche che tutte le azioni divulgative dei consultori nelle scuole e nel territorio vengano potenziate, per garantire alle giovani donne la tutela della propria salute riproduttiva e a sostegno di una educazione alla affettività di tutte le giovani generazioni che oggi ne hanno estremo bisogno.

CGIL Lombardia e Funzione Pubblica CGIL Lombardia

Milano 28 marzo 2017