Cie: Fp Lombardia, scelta dannosa e non risolutiva

in UFFICIO STAMPA

Il Viminale progetta la riapertura degli ex Centri di identificazione ed espulsione. Una scelta utile a garantire sicurezza e legalità? Anche per la Fp Cgil Lombardia la risposta è no

4 gen. – L’ex Cie di via Corelli a Milano potrebbe essere riaperto, stando alle ultime decisioni in materia di sicurezza e immigrazione prese dal ministro dell’Interno Marco Minniti e dal capo della polizia Franco Gabrielli. Il 31 dicembre il Viminale ha emanato una circolare che prevede controlli straordinari e un centro in ogni regione per identificare e allontanare i migranti che non avrebbero diritto a restare in Italia. Da qui l’ipotesi della riapertura di tutti gli ex Centri di identificazione ed espulsione. L’unico presente in Lombardia è quello milanese, chiuso per lavori due anni fa e poi riaperto sotto forma di centro di accoglienza. Attualmente ospita richiedenti asilo in attesa dell’esito della domanda. È cambiato nel nome, non nei fatti. Le condizioni in cui vivono i rifugiati restano complesse e preoccupanti, tanto che a luglio del 2016 si è consumata una rivolta al suo interno, per fortuna senza gravi conseguenze sugli operatori e sui migranti. L’estate scorsa il centro ospitava 500 persone, sulla carta i posti disponibili sono circa 140. Diverse forze sociali e politiche, tra cui anche esponenti dello stesso partito del ministro Minniti, stanno contestando la scelta del Viminale, giudicando i Centri di identificazione ed espulsione luoghi disumani e inutili. “La scelta di riaprire i Cie è dannosa e non risolutiva – commenta Florindo Oliverio, segretario generale della Funzione Pubblica Cgil Lombardia -. Ci fa tornare indietro cancellando la valutazione negativa di centri, nei fatti, detentivi in cui venivano e sono di continuo violati i diritti umani e la dignità delle persone. Non è utile a fermare l’illegalità, a garantire la sicurezza, a costruire reali progetti di accoglienza e integrazione con le comunità per i profughi che entrano nel nostro paese”. (aa)
angela.amarante | 04 gennaio 2017, 16:35