Cgil in piazza per dare futuro a questo pianeta, per uno sviluppo sostenibile in difesa dell’ambiente e del lavoro

in Casa, Territorio, Mobilità, UFFICIO STAMPA

 

 

Domani scenderanno in piazza migliaia di giovani in tutto il mondo per rivendicare il diritto a un futuro su questo pianeta.

La CGIL sarà in piazza assieme e in solidarietà alla mobilitazione ‘Global Strike For Future’ per ribadire il proprio impegno a garantire una giustizia climatica, attraverso la contrattazione a tutti i livelli, il confronto con il Governo e con le amministrazioni locali, le iniziative di lotta che verranno concordate dal movimento sindacale globale.

E’ urgente e non più rinviabile dare un futuro a questo pianeta. A tre anni dalla firma dell’Accordo di Parigi, gli impegni assunti devono ancora trasformarsi in azioni. Dobbiamo accelerare la transizione verso un’economia che progressivamente riduca le emissioni di gas serra, migliori la qualità dell’aria, riduca fino ad eliminarla la plastica nei nostri oceani, aumenti l’energia da fonti rinnovabili, anche attraverso un’economia sostenibile, che sempre di più faccia ricorso all’economia circolare. Su questi temi la CGIL ha elaborato una propria piattaforma al centro della quale c’è il modello di sviluppo sostenibile di cui parte integrante è anche la realizzazione delle opere infrastrutturali, nel rispetto della natura, dell’ambiente e del territorio.

Questo è per la CGIL il filo rosso che lega la mobilitazione degli studenti a quella dei lavoratori dell’edilizia che scenderanno in piazza domani a Roma per il rilancio del settore e per garantire una qualità del territorio, difendendo il lavoro.

La sostenibilità ambientale deve guidare le scelte sugli investimenti e indirizzare tutte le decisioni politiche, fiscali, industriali, economiche, sociali affinché venga disinnescata la potente bomba ad orologeria che minaccia il futuro dell’umanità.
A fronte della colpevole inerzia dei governi, compreso quello italiano, solo un movimento sempre più forte e globale, può costringere la politica a prendere atto che la giusta transizione non può essere rinviata. Intervenire è urgente prima che sia troppo tardi!