ADESSO FACCIAMO I CONTI, Insieme, sconfiggiamo ogni tipo di violenza e di discriminazione nei luoghi di lavoro e nella società

in Mercato del lavoro, UFFICIO STAMPA

ADESSO FACCIAMO I CONTI

Insieme, sconfiggiamo ogni tipo di violenza e di discriminazione nei luoghi di lavoro e nella società. Diamo uno schiaffo al sessismo, perché le donne meritano rispetto. Sempre.
Con la Carta dei Diritti Universali del Lavoro e Con2Si ai Referendum sul Lavoro rilanciamo la nostra #SfidaxiDiritti

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dal testo della Proposta di Legge di iniziativa popolare, Carta dei Diritti Universali del Lavoro:

Articolo 10 Diritto alle pari opportunità tra donna e uomo in materia di lavoro e professione 1. In applicazione dell’articolo 3, commi 1 e 2 della Costituzione, è assicurata la parità di trattamento e di opportunità tra lavoratrici e lavoratori. 2. Il principio della parità non osta al mantenimento o all’adozione di misure che prevedano vantaggi specifici a favore delle donne ovvero degli uomini, nei casi e nella misura in cui l’uno o l’altro sesso risulti sottorappresentato. 3. L’obiettivo della parità di trattamento e di opportunità tra donne e uomini, di cui al comma 1, deve essere realizzato anche al momento della formulazione ed attuazione, a tutti i livelli e ad opera di tutti gli attori, di leggi, regolamenti, atti amministrativi, nonché in generale di politiche e attività pubbliche.

Articolo 11 Diritto a non essere discriminato nell’accesso al lavoro e nel corso del rapporto di lavoro 1. Tutti i lavoratori hanno diritto a non essere discriminati, nell’accesso al lavoro e nel corso del rapporto di lavoro, a causa delle convinzioni personali, dell’affiliazione e partecipazione all’attività politica o sindacale, del credo religioso, del sesso e delle scelte sessuali, dello stato matrimoniale o di famiglia o di gravidanza, dell’orientamento sessuale, dell’età, degli handicap, della razza, dell’origine etnica, del colore, del gruppo linguistico, dell’ascendenza, della nazionalità, della cittadinanza, della residenza, dello stato di salute, di condizioni sociali o condizioni e scelte personali, di controversie con l’attuale datore di lavoro o con i precedenti, o del fatto di avere denunciato condotte illecite di cui siano venuti a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro.

 

Alcuni dati

Contro la violenza sulle donneIl Global gender gap report  dell World Economic Forum che misura il divario di genere nel mondo piazza l’Italia  al 41esimo posto su 145 paesi.  E se guardiamo alle opportunità economiche delle donne, solo Turchia e Malta fanno peggio di noi in Europa.  Siamo al 111esimo posto su 145 paesi con il 13% di disoccupazione femminile.
Solo il 51% delle donne lavora, contro il 74% degli uomini.  una italiana in media guadagna 0,47 centesimi per ogni euro guadagnato da un uomo.
Una donna su quattro lascia il lavoro quando aspetta un figlio, In Italia dopo la maternità continuano a lavorare solo 43 donne su 100.
Le donne più degli uomini sono relegate nello svolgimento di lavori con contratti precari e con part-time spesso involontari.  Combattono con la discontinuità lavorativa, a causa della difficile conciliazione tra lavoro e famiglia, che si traduce spesso in una scelta dolorosa fra lavoro e famiglia, e che si riflette negativimente anche nell’età pensionabile, con pensioni più basse del 40%  rispetto a quelle degli uomini.
Si deve fare di più per consentire alle donne di entrare, rimanere e progredire in occupazioni che sono considerate maschili.  Allo stesso tempo, i salari e le condizioni di lavoro devono crescere nei settori più femminilizzati. (Fonte: CGIL)

 

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